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Questo volume non è incluso nella tua sottoscrizione. Il primo capitolo è comunque interamente consultabile.

ELEMENTI DI DIRITTO PENALE

PREFAZIONE

Sono passati oltre vent’anni dalla pubblicazione della prima edizione della Parte Generale del nostro manuale, che chiamammo – sulla scia di noti precedenti storici – “Elementi di diritto penale”. L’idea era quella di confezionare un testo che – essendo indirizzato primariamente agli studenti – avesse come obiettivo centrale quello della chiarezza dell’esposizione. Confidiamo, da questo punto di vista, di essere riusciti nell’intento che ci eravamo proposti. Lo confermano non solo i tanti apprezzamenti ricevuti, ma soprattutto i riscontri che abbiamo avuto nelle performances degli studenti agli esami in tutti questi anni, nell’ambito del corso di Giurisprudenza dell’Università di Parma. Da allora, si sono succedute ben nove edizioni degli Elementi, l’ultima delle quali è uscita un paio di mesi fa.

Decidemmo poco tempo dopo di estendere il manuale alla Parte Speciale. L’obiettivo primario era il solito, quello della chiarezza. Dovevamo peraltro selezionare i contenuti, vista l’enorme estensione della parte speciale. Pensammo così di scindere il primo volume in due parti: la prima eminentemente introduttiva, a nostro avviso di grande importanza didattica, volta a dare un’idea allo studente di cosa sia la parte speciale. E la seconda rivolta all’analisi di tutti i Titoli del codice penale dedicati alla parte speciale. L’obiettivo non era certo quello di analizzare tutte le singole fattispecie, cosa impossibile (in spazi consoni a un manuale), ma di studiare i vari beni giuridici “di categoria” della parte speciale del nostro codice, che formavano e formano i vari Titoli dello stesso. L’analisi dei Titoli è stata effettuata con una particolare attenzione agli aspetti politico-criminali della materia – cruciale nella parte speciale per il particolare collegamento delle norme di questo settore del diritto penale con le Kulturnormen diffuse nella società – e dunque con una speciale sensibilità rivolta all’evoluzione storica dei beni giuridici e delle relative fattispecie incriminatrici. Questo approccio ci ha permesso di dare agli studenti un’immagine completa – e per così dire “dinamica” – dell’intera parte speciale. Questo manuale introduttivo è uscito in prima edizione nel 2002, e da allora abbiamo pubblicato ben sette edizioni dello stesso: la settima edizione è uscita anch’essa un paio di mesi fa.

Occorreva però – per una corretta formazione degli studenti – offrire un ulteriore testo relativo ad un numero limitato di fattispecie, ma analizzate con un certo approfondimento. Ciò al fine di dare loro le corrette linee guida per poter interpretare una disposizione penale. Pensammo, così, di dedicarci all’analisi di un gruppo di norme in gran parte orientate alla protezione delle persone vulnerabili: si pensi ai reati sessuali, a quelli di pedopornografia, allo stalking, alla prostituzione, e così via. Si trattava comunque di argomenti molto attuali e di sicuro interesse per gli studenti. Abbiamo dunque pubblicato, nel 2013, un terzo volume del manuale – il secondo della parte speciale – dal titolo (ora aggiornato come): Reati contro la persona. T. II - Reati contro i soggetti deboli. In questo caso ci hanno dato una mano sostanziosa alcuni nostri collaboratori, ovvero Michele Boggiani, Salvatore de Bonis, Matteo Mattheudakis e Francesco Mazzacuva, che hanno scritto varie parti del volume. L’approccio voleva comunque essere sempre lo stesso, improntato al primario obiettivo della chiarezza. In questo caso ci si è preoccupati di tenere in particolare considerazione la giurisprudenza, la cui importanza, nell’ambito dell’interpretazione delle singole fattispecie, diventa cruciale. Di questo volume sono state pubblicate tre edizioni, l’ultima della quali, come le altre citate, uscita pochi mesi fa.

Ci è sembrato opportuno, ora, affiancare a quest’ultimo volume un ulteriore tomo, dedicato ai delitti contro la persona. In questo caso, ci siamo dedicati allo studio dei Delitti contro la vita e l’incolumità individuale. Ci ha spinti a questa scelta non solo un’esigenza didattica contingente, dovuta allo sdoppiamento dei corsi di Diritto Penale II a Parma, ma anche l’obiettivo più ampio di completare l’analisi di quelli che riteniamo essere, comunque, i reati più classici. Sappiamo bene che il nostro codice penale ha adottato – sono temi che abbiamo approfondito nell’Introduzione del Volume primo della Parte Speciale – la c.d. “progressione discendente”, ovvero quella che dispone la successione dei Titoli partendo da quelli contro lo Stato, ovvero sovra-individuali, per procedere pian piano verso quelli individuali, contro le persone e i loro beni. Una simile impostazione era consona alle teorie statolatriche del Fascismo, ed il Legislatore del 1930 non perse l’occasione per adottarla nel codice Rocco. Ma è noto che la nostra Costituzione pone al centro dell’Ordinamento la Persona, e non lo Stato. Sicché, se oggi si potesse riscrivere un codice penale – cosa finora mai riuscita nel nostro Paese – si partirebbe sicuramente dalle più importanti fattispecie di reati contro la persona e più in particolare, verosimilmente, dall’omicidio. Si adotterebbe, dunque, l’opposta “progressione ascendente”, che infatti è stata scelta da tutti i codici penali approvati o riformati più di recente in Europa.

Si tratta di delitti sullo studio dei quali si è elaborata la costruzione della stessa parte generale, da Tiberio Deciani, nel XVI secolo, ad oggi. Tematiche fondamentali, quali quella della causalità, dell’elemento soggettivo e delle scriminanti, ancor oggi vengono discusse eminentemente con riferimento a questi reati.

Inoltre, recenti fatti di cronaca hanno riportato questa materia al centro dell’attenzione persino sotto il profilo mediatico e politico, oltre che criminologico e sociologico. Si pensi, da un lato, al tema del fine-vita (rifiuto di cure, suicidio assistito e varie forme di eutanasia), sfociato in due famose sentenze della Corte costituzionale, che hanno aperto, pur in certe limitate ipotesi, alla liceità del suicidio assistito (e dunque ad alcune forme di aiuto al suicidio); e, dall’altro, alla recente esplosione di drammatici casi di “femminicidio” (spesso associati a precedenti condotte persecutorie), che ci spingono più in generale a dubitare del reale “incivilimento” (come lo chiamerebbe Romagnosi) della nostra pur progredita società, specie sotto il profilo del conseguimento di un’effettiva parità di genere. Un tema che, tra l’altro, fa da ponte fra i due tomi dedicati alla parte speciale: questo, e quello - già ricordato - sulla tutela dei soggetti deboli.

Anche in questo caso, ci hanno dato una mano sostanziosa, nell’analisi delle varie fattispecie, alcuni coautori, ovvero Malaika Bianchi, Salvatore De Bonis, Massimiliano Lanzi, Matteo L. Mattheudakis, Francesco Mazzacuva e Maria Chiara Parmiggiani, che ringraziamo sentitamente per l’impegno e per la puntualità nella consegna degli elaborati.

Anche in questo volume abbiamo cercato di essere il più possibile obiettivi, per i fini eminentemente didattici che lo caratterizzano, anche se ovviamente, scendendo nell’analisi delle singole fattispecie, non si possono mettere completamente da parte le opinioni personali. L’attenzione particolare dedicata alla giurisprudenza dovrebbe comunque compensare questi spunti soggettivi, ed offrire al lettore un panorama adeguatamente conforme al “diritto vivente” e dunque al diritto effettivamente applicato nelle nostre aule di giustizia.

Conclusivamente, vorremmo ringraziare la Casa editrice CEDAM-Wolters Kluwer, per la considerazione che ci ha riservato in tutti questi anni e che continua a riservarci.

Parma, 12 dicembre 2023

Alberto Cadoppi – Paolo Veneziani

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